Partite da Pordenone come sempre ipercariche, maciniamo i chilometri che ci separano da Forno di Zoldo con il tipico passatempo da donne: chiaccherando (e qui la gnoccabionda mi da del filo da torcere).
Da Forno seguiamo le indicazioni per rifugio pramparet e rifugio sora'l sass. La strada dopo poco abbandona il suo fondo di asfalto e diventa di terra battuta (tranquilli è tenuta bene io la ho fatta con la mia fiesta). Arrivati al cartello che indica l'inizio del sentiero che conduce direttamente al rifugio sora'l sass (sarà il nostro sentiero del rientro) parcheggiamo l'auto e dopo due minuti siamo già pronte.
Seguiamo la strada che conduce al rifugio pramparet che si rivela un pò noiosa e un pò antipatica visto che il fondo torna di asfalto e ci passano un sacco d'automobili.
Per fortuna il panorama inizia ad aprirsi e il fastidio provocato da questa strada viene accantonato
Oltrepassato l'ultimo parcheggio oltre il quale le auto sono proibite e poco dopo sulla sinistra si trova un ponticello di legno e da qui prendiamo il sentiero di oggi il n.534
Naturalmente con la gnoccabionda le chiacchere non si sono fermate un attimo ma ora la salita del ghiaione si fa un pò più dura e mi toglie un pò di fiato, ma non alla mia compagna di scalata che (beata lei) continua a incoraggiarmi e a chiaccherare!
Il panorama sul Pelmo e sulla Civetta mi cattura ad ogni metro di più mentre cerco di abbandonare stanchezza ma mi sa che questa corre più di me!
Al bivio con il sentiero che porta al bivacco carnielli teniamo la sinistra e procediamo aggirando un costone roccioso ed in breve arriviamo al ghiaione che risaliamo per circa cento metri prima di trovare sulla sinistra l'attacco della mega ferrata!
girate la testa per vederla questa sono io!
Finalmente felici come due bimbe a natale tiriamo fuori i nostri imbraghi e caschi dagli zaini e indossati affrontiamo quella che descriveremo agli amici come una mega impresa....
Vado prima io... sensazione splendida poter mettere le mani sulla roccia. La via è facile e piena di appigli (nb non avevo mai fatto una cosa del genere... ma per i neofiti meglio andare con qualcuno che ha esperienza...). Mi giro di continuo a vedere a che punto è la gnoccabionda (per onor della cronaca io sarei la gnoccalpinista mora!) e a condividere le emozioni che alla fine sono le stesse.
Facciamo circa 50 mt di dislivello e ... le attrezzature finiscono... ma come già finito??? ebbene si! per oggi ci dobbiamo accontentare.
Da qui parte un tratto di sentiero con fondo un pò infido che si rileva più faticoso della ferratina.
Arrivate ad una panchina ci fermiamo pausa stomaco e ammiriamo il panorama complimentandoci perchè siamo state proprio brave! (qualcuno potrebbe dire anche un pò incoscenti!)
Riempiti gli stomaci e tolti gli imbraghi (alla fine ci abbiamo messo di più a mettere e toglie l'attrezzatura che a fare la ferrata), riprendiamo il sentiero che ci porterà al rifugio donandoci dei panorami splendidi.
Finalmente in rifugio e qui ci concediamo una fetta di torta e una birra.
Il rifugio è proprio carino e situato in una posizione splendida con alle spalle il bosco, sembra la casa di Heidi!
Riposate iniziamo la lunnnnga discesa che sembra, almeno a me non terminare mai, prendendo il sentiero che parte da dietro il rifugio...
Quasi quasi preferisco fare la salita!!
Arriviamo al torrente e attraversato il ponte ci ritroviamo all'auto.
Bellissimo itinerario (circa 600 mt di dislivello). Guardo la gnoccabionda.... gelato a forno???































