martedì 25 giugno 2013

RIFUGIO SORA'L SASS

Ripesco un'uscita fatta lo scorso settembre in compagnia della gnoccalpinista bionda che mi è piaciuta parecchio fosse solo perchè per la prima volta ho fatto una mini ferrata.
Partite da Pordenone come sempre ipercariche, maciniamo i chilometri che ci separano da Forno di Zoldo con il tipico passatempo da donne: chiaccherando (e qui la gnoccabionda mi da del filo da torcere).
Da Forno seguiamo le indicazioni per rifugio pramparet e rifugio sora'l sass. La strada dopo poco abbandona il suo fondo di asfalto e diventa di terra battuta (tranquilli è tenuta bene io la ho fatta con la mia fiesta). Arrivati al cartello che indica l'inizio del sentiero che conduce direttamente al rifugio sora'l sass (sarà il nostro sentiero del rientro) parcheggiamo l'auto e dopo due minuti siamo già pronte.
Seguiamo la strada che conduce al rifugio pramparet che si rivela un pò noiosa e un pò antipatica visto che il fondo torna di asfalto e ci passano un sacco d'automobili.
Per fortuna il panorama inizia ad aprirsi e il fastidio provocato da questa strada viene accantonato




Oltrepassato l'ultimo parcheggio oltre il quale le auto sono proibite e poco dopo sulla sinistra si trova un ponticello di legno e da qui prendiamo il sentiero di oggi il n.534

Naturalmente con la gnoccabionda le chiacchere non si sono fermate un attimo ma ora la salita del ghiaione si fa un pò più dura e mi toglie un pò di fiato, ma non alla mia compagna di scalata che (beata lei) continua a incoraggiarmi e a chiaccherare!



Il panorama sul Pelmo e sulla Civetta mi cattura ad ogni metro di più mentre cerco di abbandonare stanchezza ma mi sa che questa corre più di me!




Al bivio con il sentiero che porta al bivacco carnielli teniamo la sinistra e procediamo aggirando un costone roccioso ed in breve arriviamo al ghiaione che risaliamo per circa cento metri prima di trovare sulla sinistra l'attacco della mega ferrata!



girate la testa per vederla questa sono io!

Finalmente felici come due bimbe a natale tiriamo fuori i nostri imbraghi e caschi dagli zaini e indossati affrontiamo quella che descriveremo agli amici come una mega impresa....
Vado prima io... sensazione splendida poter mettere le mani sulla roccia. La via è facile e piena di appigli (nb non avevo mai fatto una cosa del genere... ma per i neofiti meglio andare con qualcuno che ha esperienza...). Mi giro di continuo a vedere a che punto è la gnoccabionda (per onor della cronaca io sarei la gnoccalpinista mora!) e a condividere le emozioni che alla fine sono le stesse.



Facciamo circa 50 mt di dislivello e ... le attrezzature finiscono... ma come già finito??? ebbene si! per oggi ci dobbiamo accontentare.
Da qui parte un tratto di sentiero con fondo un pò infido che si rileva più faticoso della ferratina.
Arrivate ad una panchina ci fermiamo pausa stomaco e ammiriamo il panorama complimentandoci perchè siamo state proprio brave! (qualcuno potrebbe dire anche un pò incoscenti!)

Riempiti gli stomaci e tolti gli imbraghi (alla fine ci abbiamo messo di più a mettere e toglie l'attrezzatura che a fare la ferrata), riprendiamo il sentiero che ci porterà al rifugio donandoci dei panorami splendidi.


Finalmente in rifugio e qui ci concediamo una fetta di torta e una birra.
Il rifugio è proprio carino e situato in una posizione splendida con alle spalle il bosco, sembra la casa di Heidi!


Riposate iniziamo la lunnnnga discesa che sembra, almeno a me non terminare mai, prendendo il sentiero che parte da dietro il rifugio...
Quasi quasi preferisco fare la salita!!
Arriviamo al torrente e attraversato il ponte ci ritroviamo all'auto.
Bellissimo itinerario (circa 600 mt di dislivello). Guardo la gnoccabionda.... gelato a forno???

lunedì 24 giugno 2013

RIFUGIO GREGO CON TENTATIVO DI VISITA AL BIVACCO STUPARICH

Visto che la mia splendida idea di passare due giorni in una casera orso (animale) free è saltata, oggi mi sento magnanima contattato il mio amico orso friulano e lascio a lui la scelta della meta (a dir il vero non avevo voglia di pensare) che propone: dai andiamo al Grego (qui inizio a storcere il naso, bel posto ma ci saremmo andati una decina di volte in tutte le stagioni) e poi proseguiamo fino allo stuparich porta via i ramponi che c'è ancora neve (qui il naso ritorna dritto non ci sono mai stata ed è tra le mete della lunghissssssima lista).
Pronti via ritrovo come sempre al fungo e poi dritti in val Saisera.
Nel parcheggio i dubbi ci assalgono.... è tanto che non camminiamo ce la faremo???  Con questa frase il cui sottotitolo è: è già l'una, è tanto se arriviamo al Grego. Lascio i ramponi in macchina...
Prendiamo il sentiero che parte dietro la cappelletta (io assalita da un'attacco di pigrizia avevo proposto di farla per la forestale ma sono stata dolcemente obbligata a faticare da subito), e che inizia subito con una discreta salita. Oddio sentiero è fargli un complimento ormai è un canale di scolo dell'acqua quindi si cammina ai lati del vecchio sentiero.
Dopo circa cento metri di dislivello e un quarto d'ora si sbuca sul tornante della strada forestale ... ehm non ho fatto la foto quindi metto una del repertorio invernale


Dopo circa venti metri troverete sulla destra la prosecuzione del sentiero sempre in discreta salita

vista verso l'alto

vista verso il basso

nonostante il sentiero sia ben in salita, saliamo senza problemi naturalmente con mille soste per godere di ogni angolo che questo meraviglioso bosco ci fa dono.


proseguiamo raccontandocela e complimentandoci con noi stessi.... non siamo così malmessi come pensavamo!! va beh ci sono degli ultra sessantenni che ci sorpassano e ci battano 10 a 0, ma siamo contenti lo stesso.... ehi fermi tutti! non si può non onorare con una foto tale bellezza....

Sembrava proprio aspettasse che qualcuno la notasse e le facesse la foto!!!
Finalmente arriviamo al rifugio ed io devo assolutamente mangiare qualcosa (alla fine si sono fatte le due passate)... dopo essermi concessa il pieno di proteine (favolose le salcicce con polenta fatte dal gestore!) ci guardiamo e non serve neanche parlare: decidiamo di proseguire verso la nostra meta iniziale. Ed io che pensavo che era tanto se ce l'avessimo fatta ad arrivare al rifugio!! (la mia pigrizia è scappata a gambe levate dopo i primi cinque minuti in bosco!)
Quindi fatto il pieno di acqua si parte prendendo il sentiero che si trova dietro il rifugio.
Il bosco mi lascia senza parole (credetemi è un avvenimento!), è di quelli che mi fanno sognare rocce, faggi, muschi e silenzio....



Il sentiero fa dei sali e scendi iniziali, non è proprio il massimo e bisogna prestare un pò di attenzione: il bosco è  molto pendente e in alcuni punti il sentiero ha ceduto e bisogna camminare a monte.
Iniziamo a scendere proprio come da cartina tabacco ma dopo aver attraversato una frana non troppo recente inizia a scendere proprio troppo e non dovrebbe essere proprio cosi.
Dopo una discesa di circa 100 mt di dislivello il sentiero è proprio rovinato e non sentendoci più sicuri preferiamo tornare indietro. Andremo al bivacco un'altra volta prendendo l'attacco del sentiero dal fondo della val Saisera.
Rientriamo al rifugio e la stanchezza inizia a farsi sentire.... vabeh alla fine dei conti come prima uscita seria ci siamo fatti circa 550/600 mt di dislivello.
Arrivati al rifugio il gestore conferma che abbiamo fatto bene a tornare indietro, il sentiero fa proprio schifo!!
Ci godiamo il panorama ed il calduccio di questo sole!
Ma ahinoi il tempo passa in fretta quando si sta bene ma bisogna per forza rientrare, quindi zaini in spalle e via.
La discesa si farà sentire sulle mie gambe sicuramente domani... ma non importa l'uscita è stata veramente appagante!






martedì 11 giugno 2013

ciclabile san candido - lienz

Ebbene si ce la abbiamo fatta!!! finalmente dopo circa un anno che bramavo quest'uscita sabato ho convinto l'amico orso friulano a compiere l'impresa.
Incontro fissato alle 7 al fungo (se pensate che mi ci vuole un'ora ad arrivarci mi sono alzata a momenti prima ancora di andare a letto), ma come sempre siamo partiti da li con più di mezz'ora di ritardo... e la colpa non è mia... sfatiamo la leggenda che le donne sono sempre in ritardo!!!
Lungo la strada l'orso pessimista continua a ricordarmi che secondo lui ci saremmo lavati perchè c'erano le nuvole cumuliformi, mentre io continuavo imperterrita a dire che erano nuvole innocenti sembravano panna come facevano ad essere pericolose.... ma non gli dicevo che continuavo a pregare che ci lasciassero fare l'uscita senza rovesciarci addosso l'oceano pacifico.... sono riuscita a distrarlo solo davanti a questa favolosa cascata...



Arriviamo finalmente a San Candido e dopo aver parcheggiato, noleggiato per me una bici elettrica (per prevenzione in quanto è più che sufficiente una bicicletta normale...ma si sa siamo un pelino acciaccati e meglio prevenire che curare visto che i chilometri da fare sono 43 e l'allenamento grazie al meteo è pari a 0!!) finalmente via si parte e  come colonna sonora il borbottio orsuto che mi ricorda che dobbiamo muoverci se non vogliano lavarci...
La pista è proprio piacevole, appena fuori san candido ci sono dei piccoli saliscendi che sono fattibili anche da me che non amo l'uso della bicicletta in salita (piuttosto scendo e vado a piedi!) ; panorami sulla vallata non mancano e se non fosse che qualcuno oggi ha voglia di correre mi fermerei ogni 2 minuti a gustarmi gli occhi... che evitavo di alzare al cielo  per non vedere i nuvoloni neri che si ammassavano alla mia destra!! (poi avrei dovuto quasi dare ragione al brontolone e non volevo dargli soddisfazione!).
Ci gustiamo l'ambiente verde e la pista che ad ogni metro è più piacevole visto che è in discesa, non serve quasi pedalare (infatti ho acceso la batteria solo nelle prime salite giusto per provare come va).




Lungo la via si trovano molte panchine e tavoli che invitano alla sosta mangereccia e per chi non vuole portare il peso del cibo sulle spalle si può trovare dei chioschi... tra cui a Silian quello della Loacher.... e non dico altro!!!! (nb consiglio i quadrotti alle mandorle o al tiramisu)
Approposito di Silian non perdete tempo ad andare al castello... è chiuso/sbarrato si può vedere solo dall'esterno e pertanto tanto vale gustarselo dalla pista (ci sono andata in un precedente giro in macchina).


Proseguiamo e lo stomaco inizia a borbottare e trovata la prima panchina libera scendiamo dalle biciclette per poterci gustare il meritato panino (...prima che piova!! dice l'orso... e io nel tanto recito un rosario che non succeda! ahahah). E qui sorpresa.... prima passa il furgoncino dell'assistenza fornita dal noleggio biciclette (e si capisce quanto larga è la pista) poi la macchina della polizei... questa proprio non me la aspettavo!
A ripronti a rivia riprendiamo le bici e qui inizia la parte più bella della pista mega discesa in mezzo ad un bosco da favola... che non sono riuscita a fotografare per ovvi motivi di velocità e pendenze!!
A fine discesa infreddolita come non mai mi ritrovo davanti al chiosco bikers.... che fa uscire un favoloso profumo di salsiccia alla griglia.... mmmm fa tornare fame ma sento una goccia d'acqua...noooooooooooo ti prego noooo ehi tu lassù ti ricordo che ho recitato un sacco di preghiere sennò chi lo sente con "Te lo avevo detto io!".... quindi via di corsa ma fortunatamente il signore che sta negli alti cieli deve aver controllato e la tanto temuta pioggia si ferma! fiuuuuuuuuuu mi è andata bene!


Maciniamo chilometri senza accorgerci e tra piccole corse giusto per smaltire i panini e piccole soste arriviamo alle galmitzenalm (spero di averla scritta giusta) che è una piccola gola a cui si accede pagando dove si può o fare una passeggiata di circa 30 minuti in totale su passerella  per andare a vedere le cascate (€ 4,50 a persona) oppure ci sono diverse ferrate (i prezzi non li ricordo)... noi abbiamo lasciato la visita a questa gola per un'altra gita da queste parti.
Dopo aver attraversato un grazioso ponte coperto...


eccoci arrivati a Lienz dove ci siamo gustati un modo diverso di fare kayak e soprattutto una meritata birra gosser!!!

Approposito qualcuno sa dirmi che sport è?? hanno delle canoe piccole e facevano evoluzioni sotto una cascatella...


Dopo la pausa birra ci avviamo verso la stazione dove io lascerò la bicicletta, mentre l'orso la sua la caricherà in treno... treno che si rivela pulito e soprattutto puntualissimo!!!

Lungo il rientro la pioggia inizia a farsi vedere.... ma tanto noi siamo tranquilli al coperto....
Arrivati a San Candido scendiamo, carichiamo la bici in macchina giusti giusti in tempo a non bagnarci... che dite ci è andata dritta???



Beh a me sicuramente si .... il tempo lo indovinato io e non mi sono sentita dire "te lo avevo detto!!" aahahahahah

Comunque, senza nulla togliere alle nostre montagne, questi posti sono splendidi e conto di tornarci molto presto.

domenica 28 aprile 2013

casera presoldon

25 aprile e finalmente il sole decide di concedersi ai friulani per ben un'intera giornata e vuoi non cogliere l'occasione per una passeggiata?? non sia mai!
Quindi valutati gli acciacchi della presente (l'allergia quest'anno mi ha letteralmente lasciato senza fiato) e le varie mete che sono in lista da tempo, io e l'orso friulano decidiamo di andare su a sella chianzutan e di andare a visitare o casera avrint o casera presoldon che nessuno dei due ha mai visto.
Arrivati sul posto e verificato che all'attacco della forestale che porta a casera avrint non c'era spazio per l'auto e che partendo dalla sella per arrivare a quella casera per i miei polmoni sarebbe stata una massacrata si decide: oggi presoldon!! 
Caricati gli zaini in spalla, attraversiamo la strada e ci incamminiamo sul sentiero n.806 che ci accoglie con un prato zeppo di crocus e una marea anomala di fiorellini viola (mi dispiace ma non li ho identificati).
Dopo 5 minuti il sentiero incrocia la strada, che se seguita verso destra, ci porterebbe molto dolcemente in casera, ma vuoi andare in montagna e non fare un pochino di fatica?? nooo quindi via dritti sempre per sentiero fino alla casera mongranda. Alla casera si prosegue sempre su forestale verso destra sul sentiero n.809 (a dir il vero noi abbiamo tagliato per bosco dietro il cavallettone ma se non si è esperti meglio non farlo...). La forestale che corre in mezzo ad un tranquillo bosco finisce dopo poco meno 1,5 km e da qui inizia il sentiero che inizialmente scende nel bosco per un centinaio di metri e poi riprende a salire 


e qui inizia la fatica... almeno lo è stato per i miei polmoni restii a collaborare causa pollini. Però ad ogni svolta la fatica è stata ricompensata visivamente..... che dite??


il sentiero che sale a zig zag ci porta a superare in poco tempo gli ultimi cento metri di dislivello (in totale saranno 364 mt) e ci deposita in un boschetto di faggi (??? accidenti non ricordo esattamente che mi aveva detto l'esperto di piante! la vecchiaia inizia a battere???) che ricorda tanto il bosco dove i druidi si riunivano (beh dai almeno io me lo sono sempre immaginata cosi!)


ehi ma forse non sbagliavo... ecco il druido!!! ..... troppo tardi se ne è già andato!



Finalmente siamo arrivati alla nostra meta odierna che ci accoglie con un buon strato di neve ma con un bel sole che scalda le nostre vecchie membra!!!
La casera è proprio bella e ben ristrutturata dentro c'è sia il camino sia una cucina a gas (non abbiamo verificato che il gas ci fosse), mentre al piano superiore ci sono 5/6 brandine senza materassi. Speriamo che chi passa di qui collabori a mantenerla pulita ed in ordine e non faccia il maleducato (per usare un termine gentile ed elegante!)
Troviamo una coppia con due meticci simpaticissimi e chiacchieriamo per più di due ore (abbiamo trovato altre persone facili alla socializzazione quindi ciacola libera!) senza però dimenticarci del nostro stomaco che inizia a farsi sentire. Pertanto, per onorare il nome di questo blog e soprattutto perchè è la prima cosa trovata a casa, dagli zaini ne esce...................


La giornata trascorre veramente veloce e ci accorgiamo che sono già quasi le 17.00, bisogna rientrare di corsa si riordina e via lungo la forestale che anche se lunghissima ci permette di non forzare le nostri deboli ginocchia.
Attenzione se fate la forestale perchè arrivati ad un certo punto vi troverete ad uscire in una tornante si consiglia di prendere la strada che sale (ebbene si bisogna farsi ancora un 50 mt circa di dislivello in salita) che vi porterà all'incrocio con il sentiero n.806. Se prendete quella in discesa sbucherete sulla strada che da Verzegnis sale verso sella chianzutan e dovrete farvi un bel pezzo in salita su asfalto per tornare all'auto.
Il bosco ci regala gli ultimi momenti di silenzio rotto solo dal mio passatempo preferito in bosco: giocare con le foglie secche! 
Arrivati all'auto cambio veloce di scarpe e via al bar per una birretta/aranciata.
Comunque casera avrint rimane tra le prossime mete della mia lunnnngggaaaa lista.




































sabato 30 marzo 2013

anello col manzon da praforte (sopra Travesio).

Iniziamo con un'escursione semplice semplice in totale il dislivello che abbiamo fatto è di 300 mt circa. Per raggiungere l'attacco della passeggiata dal centro di Travesio (PN) si seguono le indicazioni per la palestra di roccia e per Praforte. Oltrepassato il nucleo di case di Praforte dopo un paio di tornanti troverete sulla sinistra un'ancona votiva e sulla destra un piccolo parcheggio.


Ecco come vedete nella foto fatta dal parcheggio intanto che aspettavo il mio compagno di avventure che si preparasse (e dopo dicono che siamo noi donne che ci mettiamo una vita a prepararci!!!).
Bene da dietro l'ancona c'è una mulattiera che parte ed in un'ora dovrebbe portare in cima al col Manzon... dovrebbe perchè se come noi vi fermate spesso a chiaccherare con chi si incrocia o per ammirare uno degli innumerevoli fiori i tempi si allungano notevolmente.
Il sentiero è dolcissimo e fatto in marzo come noi post disgelo si possono ammirare primule a volonta, erba trinità (epatica) e qualche violetta.
Stando alle tabelle di marcia indicate all'inizio del sentiero in un quarto d'ora dovreste raggiungere l'ancona della SS Trinità o delle supposte (come suggerito da una escursionista di Pordenone incrociata più avanti nel percorso!)
Arrivati nei pressi dell'ancona proseguire dritti seguendo una strada forestale e quando questa dopo un centinaio di metri si divide tenere la sinistra.
La strada prosegue tranquilla tra brevi tratti in salita e tratti in falsopiano fino alla cima. Si direbbe una passeggiata monotona se ogni tanto non si aprissero dei meravigliosi scorci panoramici sulla pianura, sulle giulie e sulle montagne pordenonesi...




Ecco noi la giornata non la abbiamo trovata proprio bellissima e tirava anche un pò di vento.... ma provate ad immaginare se la giornata fosse stata limpida...
Arrivati quasi in cima al col manzon (la cima è coperta da arbusti) si può decidere se fare i temerari e proseguire con altri 150 mt di dislivello e raggiungere casera davass o come noi, che causa acciacchi alle ginocchia, abbiamo proseguito l'anello per ritornare all'auto.
Per fare l'anello si prende la prima strada forestale che trovate a destra e costeggiando il recinto del vecchio poligono di tiro si scende.
La strada non è molto usata ma più in basso nasconde un bosco meraviglioso fatto di piccole forre, rocce, muschi e.... alberi caduti in mezzo alla strada quindi bisogna fare un pò indiana jones per evitarli ma il percorso rimane sempre ben evidente.
Arrivati ad un'incrocio con un'altra forestale tenere la destra e proseguire finchè la strada vi riporterà all'ancona della SS.Trinità e da qui rifare a ritroso la mulattiera.
Questa passeggiata è ottima da farsi con i bimbi e nonni a seguito essendo dolce e non lunghissima.



























mercoledì 13 marzo 2013

si inizia

vediamo se riesco a tenere finalmente questo blog per chi come me ama spassionatamente la montagna ma non ha propriamente un passo da alpino bensì quello che io definisco un passo tartaruga o gambero!
Allora che dire di me frequento appena posso le montagne friulane e da poco mi sono avventurata in quelle venete e trentine; amo la montagna in qualsiasi stagione e lascio volentieri ai modaioli il mare con la sua confusione.
Mi emoziono ad ogni tramonto, ad ogni fiore e divento come una bambina se un animale selvatico si fa vedere in mezzo alla natura... tranne i topi e simili quelli proprio non li tollero preferisco vedere una vipera piuttosto!
Per ora penso basti....
ora si passa alle passeggiate...
Ket